Guardiamarina Ricky: Oh cavolo.
Il colore della maglietta indossata dai membri dell’equipaggio privo di nome nella serie originale di Star Trek. Il loro unico compito era di essere mangiati, polverizzati, pugnalati, congelati, desalinati o trasformati in un cubo e schiacciati a morte. La loro morte avrebbe dato al Capitano Kirk e a McCoy un corpo da piangere, e a Spock, beh, un corpo da non piangere.
Una Maglietta Rossa è un cugino buono dei Tirapiedi Malvagi e Scagnozzi – un “tappo” nelle fila degli eroi. Il loro unico scopo è quello di dare agli autori qualcuno da uccidere che non sia un personaggio principale, anche se possono essere utili come Ruolo Di Una Battuta. Sono usati per mostrare come funziona il Mostro Della Settimana e dimostrare che è un pericolo mortale, senza perdere nessuno di importante. Aspettatevi che qualcuno dica "È morto, Jim", si lamenti della "morte priva di senso di questo fondamentale membro dell’equipaggio", per poi scordarsene. Il personale di sicurezza è una delle vittime più frequenti di questo tropo, visto che spesso le loro morti non vengono neanche considerate; secondo Hollywood, puoi entrare in banca e sparare in faccia a una guardia sapendo che nessuno dirà nulla. Se poi qualcun altro viene colpito, i titoli sui giornali diranno “Ucciso un cliente in banca”.
In grandi quantità formano l’Armata Di Magliette Rosse. Spesso si sovrappone a Il Nero Muore Prima. Tutti Possono Morire è il perfetto opposto.
Affine a L'Effetto Worf dove un personaggio viene brutalizzato per dimostrare il potere del nemico, con la sostanziale differenza che è un personaggio principale, e che non morirà. Affine anche con Gli Esperti Mondiali Nel Morire, quando qualcuno che è stato definito all’interno della storia come un esperto di ciò che si sta affrontando, viene naturalmente ucciso da quella determinata cosa.
Si vedano anche Retironia, Maglietta Malva, Agnello Sacrificale. Il posto più basso nella scala Super Peso.
Da non confondere mai una maglietta rossa con una giubba rossa. O con le camicie rosse.
